Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 18 maggio 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

ADNP è un nuovo potenziale biomarker e regolatore negativo del consumo di alcool. L’eccessiva assunzione di etanolo determina un processo di adattamento nel sistema a ricompensa cerebrale, che conduce all’escalation compulsiva e allo sviluppo del fenotipo del disturbo da uso di alcool. ADNP è una proteina di importanza cruciale per lo sviluppo del cervello, implicata anche nella neuroplasticità dell’età adulta. Ziv e colleghi hanno scoperto che l’esposizione all’alcool etilico regola l’espressione di Adnp nei neuroni del sistema mesolimbico, e che Adnp mantiene l’assunzione di alcool entro i limiti della moderazione secondo una modalità dipendente dal sesso. In particolare, sembra che la proteina protegga le femmine di topo etanolo-dipendenti dal rischio di recidiva. [Ziv Y., et al., Neuropsychopharmacology 44 (2): 415-424, 2019].

 

Identificate nella malattia di Alzheimer ad inizio tardivo due varianti geniche specifiche. Le cause genetiche della malattia di Alzheimer ad esordio tardivo (LOAD, da late-onset Alzheimer’s disease) non sono completamente spiegate dall’associazione con i loci genici fino ad oggi posti in relazione alla più grave forma di demenza neurodegenerativa. Tosto e colleghi della Columbia University hanno adoperato il metodo del sequenziamento dell’intero esoma e dell’intero genoma in differenti gruppi etnici, per cercare di individuare nuovi loci, le cui varianti siano specificamente associate alla LOAD. I ricercatori, con questo approccio trans-etnico, hanno identificato PINX1, un gene implicato nell’integrità del telomero, e TREM2, un gene il cui prodotto costituisce un recettore immune presente nella microglia. Entrambi i geni, che hanno ruoli bene stabiliti nell’invecchiamento e nella neurodegenerazione, hanno mostrato specifica associazione alla LOAD. [Tosto G., et al., JAMA Neurology – AOP doi: 10.1001/jamaneurol.2019.1066, 2019].

 

Come agisce la comunicazione madre-figlia in donne affette da malattie croniche. Le donne affette da patologie croniche assumono comportamenti sessuali rischiosi tanto quanto le donne sane. In condizioni di apparente buona salute, la comunicazione madre-figlia si è rivelata essenziale per evitare i comportamenti pericolosi delle giovani e, più in generale, per la loro salute riproduttiva. Uno studio su 100 diadi, in cui le giovani erano adolescenti affette da varie malattie croniche, ha dimostrato l’importanza del ruolo delle madri anche in queste condizioni. [Naftaly J. P. & Greenley R. N., J Pediatr Nurs 47: 78-84, May 4, 2019].

 

Identificato in Drosophila un circuito neuronico che codifica l’esperienza della copula nella femmina. Shao e colleghi hanno identificato i tre strati di un circuito neuronico sottostante il fenomeno detto “effetto copula” nelle femmine di Drosophila melanogaster, il moscerino della frutta e dell’aceto. I neuroni addominali esprimenti il canale meccanosensoriale Piezo convogliano il segnale di copula ai neuroni ascendenti specifici della femmina, LSAN, nel cordone nervoso ventrale. LSAN rilancia questa informazione ai neuroni che esprimono peptidi mioinibitori nel ganglio dell’insetto omologo del cervello. Questo circuito registra e memorizza l’informazione che consente alle femmine di codificare il proprio stato fisiologico rispetto all’accoppiamento, così da adattare il comportamento in funzione della riproduzione. [Shao L., et al., Neuron – AOP doi: 10.1016/j.neuron.2019.04.009, 2019].

 

Correlati neurali e genetici della soddisfazione nell’attività sessuale di coppia umana. Uno studio condotto da Acevedo e colleghi ha rilevato che la soddisfazione è associata all’attivazione di 1) strutture subcorticali che mediano processi motivazionali di base e processi fisiologici, 2) regioni corticali che mediano il pensiero complesso, l’empatia e i processi nei rapporti del sé con gli altri. Varianti geniche di Oxtr e Avpr possono ulteriormente amplificare processi neurali elementari e complessi per la conservazione del legame di coppia e il benessere. [Acevedo B. P., et al., Brain Behav. May 14: e01289, 2019].

 

L’istruzione influenza le crisi convulsive psicogene non epilettiche? Fin da quando la nosografia psichiatrica includeva le crisi di istero-epilessia, si riteneva che il basso livello culturale potesse influenzare lo sviluppo di processi psichici favorenti gli attacchi. La psichiatria di oltreoceano propone da oltre mezzo secolo l’equazione cultura = istruzione scolastica, e ha promosso questa equivalenza in tutto il mondo introducendola fra i criteri di numerosi test diagnostici. Asadi-Pooya e Bahrami del Centro di Neuroscienze dell’Università di Shiraz in Iran hanno indagato tutte le possibili associazioni tra l’istruzione scolastica e le crisi convulsive psicogene non epilettiche (PNES, da psychogenic nonepileptic seizures) in tutti i pazienti con questa diagnosi osservati al Comprehensive Epileptic Center di Shiraz dal 2008 al 2018. I due ricercatori non hanno rilevato alcun rapporto fra il grado d’istruzione e le manifestazioni cliniche. Le due sole associazioni accertate sono state quella con l’età di esordio della sintomatologia e con un’anamnesi di abusi sessuali subiti negli anni precedenti le crisi. Gli autori dello studio suggeriscono studi trans-culturali per ottenere dati certi e definitivi. [Asadi-Pooya A.A. & Bahrami Z., Seizure 64: 74-76, 2019].

 

Il pensiero di Seneca è vicino alle filosofie biologiche e naturali? Il lavoro per il Seminario sull’Arte del Vivere prosegue seguendo fili tematici paralleli, fra i quali quello della filosofia di Seneca come “terapia dei mali dell’anima” ha nuovamente acquisito una centralità prioritaria. Si è sviluppato un dibattito prendendo le mosse da una tesi proposta questa settimana: il pensiero di Seneca sarebbe più vicino alle filosofie biologiche e naturali che alla visione cristiana dell’uomo e del mondo, in quanto segue il principio base degli Stoici: bene è ciò che conserva e incrementa il nostro essere, mentre male è ciò che lo danneggia e lo diminuisce (v. G. Reale, Storia…, vol. III, pp. 390 e ss.). Argomentando secondo i concetti esposti dal filosofo di Cordova nei suoi gli scritti, i sostenitori della tesi hanno osservato che la tendenza di base di tutte le cose, e dunque delle creature presenti in natura, consiste nel conservare e incrementare il proprio essere mediante la virtù, che consiste nell’attuazione perfetta dell’essenza di una cosa. Continuando a spiegare seguendo Seneca, è stato osservato che le varie cose valgono per il bene intrinseco che le caratterizza ontologicamente: l’uva vale per il sapore del vino che se ne ricava, il cervo per la sua velocità, le bestie da soma valgono per i carichi che trasportano, e così di seguito. In breve, la virtù di ciascuna cosa consiste nell’essere perfetta in ciò che ontologicamente la caratterizza. Una sorta di realizzazione dell’essenza naturale.

La tesi della vicinanza del pensiero di Seneca alle filosofie biologiche e naturali è stata confutata con le argomentazioni che seguono.

È vero che Seneca fa sua questa concezione del bene e del male degli Stoici, ma è anche vero che distingue nell’uomo l’essere animale dall’essere razionale: l’uomo si distingue nettamente da tutte le altre creature per la natura razionale del suo animo che, per Seneca, è manifestazione in lui del logos divino. Veri beni per l’uomo non sono quelli che conservano e incrementano il suo essere animale, bensì quelli che conservano e incrementano la sua natura razionale; analogamente non sono mali quelli che danneggiano la sua natura animale, ma quelli che danneggiano o compromettono la sua anima razionale. Questa affermazione è stata accostata all’insegnamento evangelico in contrasto con la norma farisaica volta a proteggere il corpo dalle infezioni: “Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!” (Mt 15,12).

 

Notule

BM&L-18 maggio 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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